Il viaggio di ViandArte lungo i binari della mobilità
Una volta era il “cavallo d’acciaio”
… l’incubo degli indiani d’America, il mostro sbuffante che più veloce del cavallo e più resistente del bufalo, segnava la fine della civiltà pre-moderna e portava gli Stati Uniti – nella rappresentazione tutta italiana degli “Spaghetti Western” – verso la realizzazione del sogno americano.
Oggi, la locomotiva è il fantasma assente di una ferrovia dismessa
… Riposa in un museo poco conosciuto di provincia, o è il soggetto di qualche manifesto vintage o maglietta trendy che ammicca nostalgicamente al tempo che fu
Oppure, peggio, è spesso riprodotta pietosamente in una sua qualche versione elettrica e costretta a trasportare i turisti
(fonte http://italian.tourist-trainrides.com/)
Invece….
La locomotiva è stata protagonista della rivoluzione dei trasporti e della comunicazione
(due fenomeni che, dal punto di vista sociologico, sono talmente connessi da poter essere sovrapponibili) e, dunque, non deve essere questa la sua fine e la sua eredità per le attuali riflessioni sul viaggio.
Almeno, non per noi e per chi deciderà di seguire Altropasso nell’avventura di ViandArte dal 27 Settembre al 4 Ottobre
La locomotiva a vapore non rappresenta il richiamo nostalgico al passato ma l’esatto contrario
Il viaggio preindustriale, prima del carbone e del ferro, prima dell’elettricità può essere immaginato come un ‘primo piano’, con la lentezza di un fotogramma alla volta: a piedi, a cavallo, con i carri, fotogramma per fotogramma il paesaggio passa a fianco di chi si sposta.
Invece, con il treno ha inizio il film!
il viaggio in treno è come il cinema e il maxischermo: dal finestrino ci si gode lo spettacolo della velocità di un fotogramma dopo l’altro.
E come fu per il cinema, quando fu introdotta e usata in modo sempre più massivo, verso la seconda metà dell’800, nel bel mezzo della rivoluzione industriale, la locomotiva a vapore evocò scenari apocalittici e incontrò più detrattori che ammiratori. Divise esperti ed opinione pubblica.
La storia ha dimostrato il suo ruolo fondamentale nella storia sociale, politica, culturale ed economica dell’essere umano.Non potremo pensare alla storia dell’essere umano moderno senza il treno.
Non è il progresso industriale e tecnologico per sé la chiave del problema dell’insostenibilità del turismo e della mobilità nel mondo attuale e nemmeno – di per sé – la velocità.
Piuttosto è lo squilibrio tra progresso e regresso, la parziale e diseguale distribuzione delle risorse che le persone hanno per accedere al progresso e alla tecnologia e, non meno importante, l’assenza di una riflessione sul passato e sulla storia dello spostamento e, ancora di più, il ribaltamento di significato di alcuni suoi passaggi fondamentali.
Esattamente come per la locomotiva a vapore che non è un simbolo di lentezza ma di velocità e progresso.
La locomotiva non è vintage, è fantascienza.
Non è la velocità dello spostamento il problema della sostenibilità dei nostri spostamenti ma, insieme ad altri fattori, le troppe occasioni in cui decidiamo, o ci viene chiesto, di andare veloce anche quando non sarebbe necessario. Sono le volte in cui, ad esempio, ignoriamo l’esistenza di un treno regionale e, senza neanche accorgercene, come se fosse un istinto ancestrale o un’espressione fisiologica, saliamo sulla macchina.
ViandArte, nelle sue prime tappe, da Firenze ad Arezzo, camminerà per raccontare, tra le altre cose, la storia di linee ferroviarie secondarie e di avveniristiche locomotive a vapore oggi dismesse. E lo farà a piedi per capire la velocità del passato. Fotogramma per passo, in salita, probabilmente sarà più facile apprezzare la velocità di uno spostamento che oggi ci sembra lento ma la cui velocità basta e avanza, ad esempio, per un’escursione fuori porta.
Come anticipazione delle tappe, vi consigliamo di dare uno sguardo ai seguenti links:
ViandArte seguirà la Ferrovia Firenze-Roma (Compiobbi, Pontassieve, Sant’Ellero)
https://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Firenze-Roma
A Sant’ellero Vallombrosa invece la locomotiva sarà a vapore
http://www.ferroviedismesse.com/vallombrosa.htm