Tra vigneti e fari: isola del Giglio coast to coast

Trekking all'isola del Giglio
Trekking all'isola del Giglio

Dici Giglio e ti viene in mente un fiore. Invece, furono capre. Quelle che gli antichi greci videro sull’isola, la seconda per estensione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano – dopo l’Elba – e che battezzarono, per questo, Aegilion (Aegilium in latino) capra appunto.

Rifugio durante il primo medioevo di perseguitati cristiani (tra tutti il vescovo di Palermo, Mamiliano in fuga a Montecristo e patrono dell’isola del Giglio che ne custodisce parte delle reliquie), l’isola fu per secoli preda di assalti dei pirati sareceni. Una data su tutte segna il prima e il dopo nella storia del Giglio: il 3 Giugno 1544. In quell’inizio d’estate, infatti, la piccola isola vede avvicinarsi dalla vicina Porto Ercole quaranta navi ottomanne guidate dal pirata algerino Khair Adin, noto come Barbarossa. Il castello viene distrutto e praticamente l’intera popolazione deportata in schiavitù a Costantinopoli. Per ripopolarla, i Medici vi inviarono una qurantina di famiglie senesi: nasce da questo momento la cultura agricola e vitivinicola gigliese che resta visibile nei vitigni a picco sul mare e nella coltivazione dell’aglione, ad esempio, arrivato qua dalla val di Chiana.

Queste ed altre storie ci accompagneranno nell’esplorazione a piedi dell’isola, proprio nel momento dell’anno in cui la fioritura della sua macchia mediterranea, tra cisti, eriche e ginestre la trasformano in un gioiello di granito variopinto circondato dal blu del Mar Tirreno. Noi cammineremo raggiungendo dal porto il castello, passando prima dalla punta più settentrionale dell’isola, il faro di punta Fenaio.  Il giorno successivo attraverseremo ‘il dorso’ del Giglio, rappresentato dal suo crinale che lasceremo solo per scendere verso l’altro faro  del Giglio, il faro di Capel Rosso a Sud. Senza farci mancare qualche sosta al mare, e senza l’aiuto di mezzi a quattro ruote, completeremo la nostra traversata tornando a Giglio porto.

Escursione all'isola del Giglio

21 e 22 Maggio

Tra vigneti e fari: isola del giglio coast to coast

 

IL PROGRAMMA

Sabato 21 Maggio

Giglio Porto-Arenella-Faro di punta fenaio-Giglio castello

Caratteristiche e organizzazione della tappa: 
Ritrovo: punto di incontro alle ore 8:30 Porto Santo Stefano (GR) – imbarco Toremar
Partenza: Giglio porto ore 10
Lunghezza: 11 km
Dislivello positivo: 700 mt
Dislivello negativo: 350 mt
tempo di percorrenza: 3:45 effettive (soste escluse)

Giglio Castello: pernottamento/cena/colazione: spese previste 60 euro circa 

Domenica 22 Maggio

Giglio Castello- Poggio della pagana – Faro di Capel Rosso – Cannelle – Giglio Porto

Caratteristiche e organizzazione della tappa: 
Partenza: Giglio castello ore 8:30
Lunghezza: 16 km
Dislivello positivo: 700 mt
Dislivello negativo: 900 mt
tempo di percorrenza: 5:00 effettive (soste escluse)
LIVELLO DI DIFFICOLTÀ DELLE TAPPE: ESCURSIONISTICO
Richiede un certo allenamento per la lunghezza del percorso e/o i dislivelli da superare superiori a 500mt. E’ un itinerario che si snoda su sentieri di ogni genere quasi sempre segnalati o con tracce evidenti. Non presenta tratti esposti. Necessita di un buon allenamento alla camminata e di calzature, indumenti ed equipaggiamento adeguato.

Quota di partecipazione a persona: 50 Euro

Costi previsti pernottamento e cena: 60 Euro

Prezzo biglietto traghetto A/R 35 euro circa 

 

La quota comprende:

  • accompagnamento guidato da parte di guide ambientali escursionistiche abilitate ai sensi della L.R 86/2016 e succ. mod.
  • coordinamento del gruppo
  • sostegno ed incoraggiamento durante le escursioni
  • buona compagnia

Le guide si riservano il diritto di annullare o modificare il percorso dell’escursione in caso di maltempo o di tempo incerto o in caso di non raggiungimento del numero minimo di partecipanti.

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Le guide di VienVia 

Beatrice – “Viaggio da sempre ma ho iniziato a farlo a piedi nel 2019. L’anno scorso il viaggio più felice e commovente in assoluto: due mesi di cammino in solitaria, dalla Valle d’Aosta alla Puglia, lungo la Via Francigena Italiana. Sono una fotografa (www.beatricemoricci.com) e dallo scorso inverno anche guida ambientale escursionistica”.

Vien Via, le tre guide ambientali

 

Irene – “Viaggio a piedi per indole, passione e professione. Mi muove il richiamo della natura, del cibo, del vino e dell’incontro con gli altri. Ricercatrice da anni e guida ambientale escursionistica da mesi, con il Grand Tour Enogastronomico di Altropasso sono diventata ufficialmente una sociologa che cammina”.

Laura – “La più spericolata delle tre. Appassionata di sport, specialmente quelli estremi, animali e bambini. Sono accompagnatrice turistica e mi occupo da qualche anno di escursioni in bici e a cavallo. Grazie al recente corso di guida ambientale mi sto appassionando sempre di più alle escursioni e ai viaggi a piedi”.